mercoledì 11 febbraio 2015

1980 o giù di lì.

Sembrano solo sportster di serie riverniciati.


In realtà il discorso è un po' più interessante.
Sono un esempio perfetto di come fare custom guardando al passato, con occhi attenti all'evoluzione di un certo "filone", porti a risultati molto riusciti.

Il decennio finiva e certi eccessi tipo turbocompressori, linee gotiche e accessori barocchi avevano pienato un po' tutti, a quanto pare.

Non si mossero solo gli "hardcore" biker, originando il funzionalissimo stile "fat bob".

Anche i preparatori stessi, che avevano portato a quegli eccessi, si orientarono verso roba più guidabile.
Gente come Ness e Ron Simms gettarono le basi dello stile "lowrider" in cui  era piuttosto evidente il richiamo a quanto si era susseguito nel decennio appena trascorso, in termini di custom nord californiano.
E lo svilupparono soprattutto su meccaniche big twin piuttosto che sporty.


(tipico esempio di "cugino di stile")

Altri invece, come Perewitz, costruirono dei custom molto curati con lo small block, sempre attingendo a come si era sviluppato l'approccio "bay area" negli anni.
Cioè a soluzioni, scelte e parti tipiche di momenti diversi che, saputamente, riuscirono a far convivere in modo incantevole, come dimostra questo "cocktail perfetto".



Lo stance fu ripescato dagli sportster Nor-Cal fine anni sessanta, impennando la forca senza toccare il canotto e con divieto assoluto di fronzoli.

Il condimento invece si arrichì di tutta una serie di soluzioni che erano state tratti somatici dell'estetica digger per tutti i seventies: parafanghi in vetroresina con Lucas integrato, le solite selle cobra "Diamond Leatherette" di Vista Chopper Products a Glandale, CA., che quando una roba va strabene non c'è bisogno di cambiarla per forza!, engraving sulle parti meccaniche, magari meno eccessivo, verniciature monocolore con decorazioni in foglia d'oro, telaio compreso, ovviamente.

E siccome il maestro era sempre quell'omo di San Leandro, anche se quando gli rimontava l'acido passato tirava fuori quelle robe a due motori ironhead solo culle, senza trave superiore, ricorrevano spesso, su questi sportster, T-bar pullback e scarichi due-in-uno, icone distintive dei low rider, contemporanei "cugini di stile".

E chi c'ha stile riesce anche a divagare… con un mustang GME tappo integrato.


E se sbaglia manubrio… poco male! Basta saperlo cambiare!


Sicchè?

Sicchè Perewitz è un toro...


… e Marianne Faithfull è straodinaria!



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